Negli ultimi vent'anni, l'ansia di vendere dei negozianti e quella di comprare del pubblico, oltre al fenomeno internet, ha provocato, in aggiunta alle disfunzioni dei listini già esistenti (prezzi sovraccaricati per contenere sconto e permuta) un mercato senza regole, che è dannoso per chi vende ( e non è solo la crisi economica a provocare la chiusura di tanti negozi, in alcuni casi, parecchi, è una gestione dissennata del magazzino usato e delle permute, oltreché della scontistica): Di questo risente particolarmente il mercato dell'usato, dove gli affari sono ormai merce per traffichini e improvvisati rivenditori di ogni risma.
Io comprendo, che per molti di noi ci sia penuria di soldi, necessità di vendere componenti e che la massa dell'usato circolante sia enorme, ma questa massa è composta in grande parte da oggetti di dubbio valore ( spesso spacciati per glorioso vintage) e da un abbastanza modesto parco offerte di apparecchi di valore, comprendo ma vi incoraggio nuovamente a non svendere, a non lasciare che sia l'acquirente, spesso con arroganza e prepotenza, a fare il prezzo. Così non fate il vostro bene né quello del mercato, venite solamente "strozzati". Meglio a questo punto vendere all'estero, dove l'usato ( lasciate perdere i siti poco affidabili come Quoka e Craiglist dove spesso l'affare nasconde la fregatura, e prezzi troppo bassi sono evidentemente sospetti). E lasciate perdere soprattutto i negozianti che vendono a peso, spesso vendendovi per nuovo l'usato o il parzialmente ricondizionato. Questo mercato, dati di vendita alla mano, non è in crisi, lo è assai meno di mercati assai più fondamentali per la vita quotidiana. Il vostri usato svenduto, verrà tenuto da parte, e riproposto al primo cenno di ripresa dell'economia generale, a prezzi sopra mercato. Accade così da quarant'anni, ogni volta che c'è, anche solo un accenno ( e questo non è propriamente un accenno) di crisi economica. Aspettate un momento, abbiate se potete pazienza, e vendete a un prezzo "giusto". Non date alimento a chi, nel 99% dei casi senza uno straccio di partita IVA e senza pagare le tasse che voi pagate, a chi sfrutta la necessità